COP 30 il re è nudo, ovvero quando l’ideologia prevale sulla pratica

Dell’ideologia abbiamo subito gli effetti letali già nella recente situazione geopolitica che, nata da una concezione anche comprensibile, si è progressivamente trasformata in una guerra di religione che a cascata ha coinvolto il mondo e ora si sta con grandi difficolta cercando di riportare nelle giuste dimensioni per ripristinare un nuovo ordine globale.

E chi vuol capire capisca.

Per quanto riguarda il problema ambientale esiste eccome ed è di estrema importanza per l’umanità ed il mondo che la ospita.

Tuttavia, va affrontato con pragmatismo e di questo argomento ne abbiamo parlato in passato anche in maniera più descrittiva e complementare agli altri due fondamentali problemi del pianeta, ovvero quello demografico e quello finanziario, nella ricerca di quella che avrebbe potuto essere la situazione dello shipping nei prossimi decenni fino al 2050.

Qui lo riprendiamo, principalmente con dei numeri e lasciamo le conclusioni e le considerazioni al lettore.

Per chi volesse approfondire il tema suggeriamo di esaminare l’ultimo aggiornamento dell’ampio ed esaustivo report ExxonMobil 2025 ovvero di un effettivo “addetto ai lavori” accessibile sul sito internet:

ExxonMobil Global Outlook: Our view to 2050 | ExxonMobil

e sul quale abbiamo basato la fonte principale dei dati utilizzati.

Ne riportiamo quindi testualmente solo alcuni concetti chiave, per poi brevemente confrontarli con un nostro lavoro di due anni fa ma comunque attuale e stilare un breve commento anche inerente al nostro ambito dei trasporti principalmente marittimi:

  1. CO2 emission is projected to fall 25% by 2050, but more progress is needed.
  2. Developing countries projected to use 25% more energy as living standards improve.
  3. 4 billion people currently live in countries where access to energy is below what is needed to address basic human development needs.
  4. All energy types will be needed.
  5. Under any credible scenario, oil and gas remain essential.

 

Energy-related emissions

    CO2 Billion metric tons

Come a dire che gli idrocarburi ovvero la maggiore fonte di energia primaria continuerà ad essere dominante almeno per altri 40/50 anni.

Qualche tempo fa avevamo fatto uno studio appunto sull’Outlook 2050 considerando un dato forse atipico, ma comunque significativo per fare una proiezione che tenesse conto di fattori complessivi che condizionano la richiesta energetica e quindi la emissione di CO2 nell’atmosfera in maniera che venissero preservate sia le esigenze della sostenibilità economica e sociale del sistema mondo che quella ambientale.

Il dato di partenza era stato considerare le emissioni di CO2 di tutti i paesi del pianeta in relazione agli abitanti, al continente e ad una logica collocazione e possibilità/fattore di crescita o mantenimento del livello sociale.

Il risultato era stato il seguente:

Commento dettagliato per item:

Popolazione: la stima di crescita della popolazione per continente cercando di tenere conto di tutte le variabili, sia sociali che economiche, che abbiamo ritenuto si possano evolvere nei prossimi 25 anni, ovviamente con tutte le riserve del caso dato che addentrarsi in un futuro abbastanza lontano comporta sempre un rischio di errore elevato e soprattutto crescente nel tempo.

Attiriamo l’attenzione soprattutto sull’Africa, continente chiave, dove abbiamo considerato (e sperato) che l’esecuzione dei piani come il piano Mattei ed altri possano portare ad un raffreddamento deciso dell’attuale tasso di natalità (o come noi la chiamiamo “propensione alla natalità”) con il miglioramento del livello di vita e di welfare come puntualmente è già successo in tutti gli altri paesi del mondo in varie fasi storiche recenti anche se scollegate fra loro.

La richiesta energetica pro-capite è consequenziale e la produzione di CO2 pro-capite riteniamo non possa ridursi sotto una soglia fisiologica, anche tenuto conto che le proiezioni danno per scontato che gli idrocarburi saranno comunque ancora prevalenti, pur se in diminuzione come quota percentuale del totale di domanda (energia primaria).

Con una riduzione di circa il 6/7 % rispetto al 2022, quindi abbastanza meno ottimistico del report ExxonMobil che vede una riduzione del 25% della CO2 già per il 2050.

Unico elemento che non avevamo considerato era il recupero della CO2 prodotta dalle industrie ed il suo stoccaggio e riutilizzo perché non ne abbiamo reale conoscenza, ma dubitiamo che lo stesso possa portare a un ulteriore 17 % di riduzione (il 6/7% era quanto risultava dal nostro modello) delle emissioni effettive (magari!!)

Riportiamo qui sotto la previsione di Domanda totale ed energia primaria attuale e in proiezione 2050 del rapporto Exxon Mobil.

Global energy demand by fuel

      Primary energy – Quadrillion Btu

 

         Percent of primary energy

 

Chiudiamo tornando a bomba al nostro settore segnalando e ricordando che lo stesso, il trasporto via mare, tutto incluso, si colloca su un 3% del totale quindi insignificante o perlomeno non certamente decisivo su un contesto globale. Con buona pace della battaglia ideologica con provvedimenti che comunque lo possono penalizzare come l’ETS (Emissions Trading System) europeo applicato cocciutamente anche ai porti mediterranei o il “cold ironing” estremizzato e relativi costi che possono essere spesi meglio sempre nello stesso campo e   sempre nella ottimizzazione di emissioni. (di.s.)