Nel mondo dove i vari panni (sporchi) sono nel ciclo finale della centrifuga è praticamente impossibile in questo momento fare serie previsioni di quale sarà il primo capo che uscirà dalla lavatrice.
Azzardiamo solo un flash di aggiornamento per tenerci “sul pezzo”.
Sul tavolo da poker dei “grandi” dove siedono USA, Russia e Cina (con tanti chips) ed Europa (con chips prestati dal capotavola) le parti stanno ridisegnando gli equilibri prossimi venturi del mondo ognuno giocando pesantemente le loro quote (USA e Russia in maniera vistosa e Cina in maniera molto più silente).
Il viaggio del Presidente Trump in Asia e gli esiti degli incontri con paesi asiatici importanti, ma soprattutto quello con il presidente cinese Xi, sperabilmente faranno meglio definire le attitudini della Russia che sta (ri)assestandosi soprattutto in Medio Oriente e forse scoprire qualche bluff dei giocatori.
Interessante come si potrebbe modificare il panorama se si troverà un modus vivendi (che tutti, per diverse ragioni, cercano) con l’Iran. Forse tramite il nuovo soggetto rappresentato dalla nuova Siria ancora da scoprire (utile sia a Mosca che Washington che anche ad Ankara ed altre capitali ed interessi del M.O.).
Questo quadrante incide fortemente (almeno per il traffico container) sul futuro del Canale di Suez e quindi del Mar Rosso e in definitiva anche dei porti a vocazione oceanica per il traffico container dell’Adriatico ovvero Trieste, Koper e Rijeka.
Complessivamente diversa però la situazione di Trieste che grazie al traffico Ro-Ro (come pure anche per il petrolio) decisamente mediterranei è quindi (quasi) esente da queste problematiche anche se questo 2025 è un anno di transizione molto tosto per il container.
Come già detto, AIOM ritornerà a breve su questi ragionamenti in maniera più approfondita e comparativa con i nostri come sempre liberi e indipendenti commenti (di.s).