Bussola. Overview dello scenario macroeconomico

Stagflazione all’orizzonte, ovvero crescita in calo e inflazione persistente

Nella prima metà del 2023 l’attività economica in Europa è cresciuta ad un ritmo più lento, nonostante gli ordini manufatturieri elevati e ai prezzi dell’energia leggermente inferiori.

L’aspettativa di breve termine per la crescita nell’area Euro si è deteriorata rispetto alle previsioni di alcuni mesi fa. La Commissione Europea e la Bce si sono espresse tagliando le stime di crescita del GDP per i tre anni 2023, 2024, 2025, abbassando la previsione di crescita complessiva sul triennio dal 4% al 3,2%. Si tratta comunque di numeri sempre in divenire, che dipendono da ipotesi variabili nel tempo come il prezzo dell’energia, la politica fiscale – e i suoi effetti avversi sull’offerta di credito – gli investimenti pubblici, e l’andamento del valore dell’euro.

In merito alla politica fiscale, complessivamente gli investimenti sono in contrazione: il Recovery Plan in run-off verrà compensato solo parzialmente da altri investimenti pubblici: in Europa mancano interventi pubblici nei nuovi settori tecnologici ad altissimo valore aggiunto.

Se il 14 settembre la Bce ha messo in atto un ulteriore aumento dello 0.25% dei tassi, portando i tassi di riferimento sui rifinanziamenti al 4.5%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4.75%. L’enfasi e il dibattito tra fazioni dovish e hawkish si è spostata oramai sulla durata della stretta.

Le pressioni inflazionistiche della componente energetica sono calate nella prima parte del 2023, ma non secondo gli auspici che volevano l’inflazione instradata verso il 2%. Durante l’estate i prezzi hanno ripreso a salire: il petrolio Brent ha già superato le ipotesi utilizzate dalla BCE, passando dai 74$ a luglio 2023 ai 94$ al barile a metà settembre; in Germania si è scelto di allargare una miniera di carbone abbattendo un impianto eolico, e di chiudere due impianti nucleari.

Anche le politiche protezionistiche, il friend-shoring e le restrizioni al libero mercato hanno avuto come risultano un aumento dell’inflazione.

 

 

Questo quadro quindi complessivamente configura, nel breve termine:

  • Minori investimenti
  • Minori consumi in termini di volumi
  • Minori importazioni da lunghe distanze verso l’Europa

La conseguenza immaginabile è quindi uno scenario di stagflazione: una situazione, cioè, in cui si verificano contemporaneamente un aumento generale dei prezzi (inflazione) e una mancanza di crescita dell’economia in termini reali (stagnazione).

La BCE prevede comunque che l’inflazione complessiva nell’area euro riprenderà a scendere dal 2024, a causa delle politiche restrittive in atto, dell’alleggerimento delle pressioni sui costi energetici, e del raffreddamento della crescita salariale. I margini di profitto per le aziende si ridurranno drasticamente.

Gli analisti si aspettano una ripresa della crescita europea a partire dal 2024, man mano che la domanda estera si avvicinerà al suo trend pre-pandemico e i redditi reali miglioreranno, sostenuti dal calo dell’inflazione, dalla vivace crescita dei salari nominali e dalla disoccupazione ancora bassa, anche se in leggero aumento. Tuttavia, la crescita continuerà a essere frenata poiché l’inasprimento della politica monetaria della BCE e le condizioni avverse di offerta di credito si ripercuoteranno sull’economia reale e poiché il sostegno fiscale verrà gradualmente ritirato.

Concludiamo osservando la situazione negli Stati Uniti: la Federal Reserve, come si aspettavano gli analisti, il 20 settembre si è espressa mantenendo invariati i tassi di interesse (5.25%-5.5%), spiegando però che non è escluso un ulteriore aumento nei mesi a venire. La stretta restrittiva potrebbe permanere per un periodo più prolungato del previsto, visto che gli effetti tardano ad arrivare. Gli aumenti dei livelli occupazionali sono rallentati negli ultimi mesi, ma restano positivi, e l’attività economica è in espansione, ad un ritmo solido. L’inflazione proiettata è leggermente in ribasso. Quindi la crescita permane, ma a ritmi più tranquilli. Per ora il rischio di recessione sembrerebbe scongiurato, e i tagli dei tassi sono attesi appena oltre la metà del 2024.

 

La conferenza China+ di Hong Kong

Durante la seconda settimana di settembre si è tenuta a Hong Kong la conferenza China+, organizzata da Goldman Sachs e con ospiti i manager di China Merchants Port Holdings, Hutchinson Port Holdings e Cosco Shipping Ports. Di seguito elenchiamo le conclusioni essenziali della conferenza, come riportate da Goldman Sachs:

(1) La domanda dell’UE ha già toccato il fondo, in gran parte aiutata dal livello molto basso dello scorso anno (rispetto agli Stati Uniti).

I cicli di trasporto marittimo sono ai minimi quando gli operatori marginali sono costretti da perdite significative a tagliare le loro reti, solitamente riducendo il tonnellaggio a nolo. In questo contesto le tariffe di noleggio diminuiscono, lo smaltimento delle navi più vecchie e più costose aumenta, e gli ordini di nuove navi si riducono: tutto ciò crea le condizioni per un miglioramento della domanda-offerta e della redditività del settore. Il ciclo può ripartire.

(2) le aziende si aspettano di vedere un certo miglioramento nel commercio statunitense nel secondo semestre grazie a un maggiore rifornimento di merci in vista del periodo natalizio, anche se rimangono pessimiste riguardo alle tendenze dei volumi di traffico di Hong Kong, dato il ridimensionamento delle flotte di autotrasporto transfrontalieri. Inoltre, sono ancora incerti sulla domanda del mercato finale per il 2024. Alla domanda sulle tendenze in calo della produttività a Hong Kong, gli operatori portuali sono in generale più pessimisti poiché hanno notato che le società di autotrasporto transfrontaliere si sono ridimensionate durante il Covid, il che ha ridotto l’attrattiva di Hong Kong come hub di trasferimento per carichi transfrontalieri.

(3) Cosco Shipping Ports prevede ancora di aumentare le tariffe portuali d’oltremare ad un tasso non inferiore all’inflazione, sebbene rimanga incerto su un aumento delle tariffe portuali nazionali; Hutchison Port Holdings prevede ancora un aumento delle tariffe nel porto di Yantian (Shenzen).

(4) Per quanto riguarda gli investimenti, HPHT prevede che la prima fase del porto orientale di Yantian sarà completata entro il 2025, seguita da un periodo di ramp-up di circa 5 anni. È stato ribadito che tutti gli investimenti azionari sono stati completati e che non saranno necessari ulteriori investimenti in conto capitale, poiché il resto sarebbe finanziato dal debito della stessa Joint Venture.

Cosco Shipping Port rimane interessato a investire nel controllo delle partecipazioni in attività portuali nei mercati emergenti, inclusi il Sud-Est asiatico, il Medio Oriente e il Sud Africa, e non esclude opportunità di investimento nella catena di fornitura, ad esempio il suo attuale investimento nel porto di Xiamen.

Il ricavo medio di Cosco Shipping Port per le filiali cinesi/europee è aumentato del 5,5%/5,6% su base annua nelle valute locali durante il primo semestre 2023, in gran parte grazie ai rinnovi contrattuali (rinnovo annuale per la Cina e rinnovo triennale per l’Europa), legati all’inflazione. Tuttavia, rimane l’incertezza su un aumento delle tariffe portuali nazionali il prossimo anno, soprattutto considerando la minore redditività delle navi portacontainer. HPHT si aspetta ancora un buon aumento del ricavo in linea con gli anni precedenti. Sebbene la società abbia notato il recente dirottamento della produttività verso il porto occidentale di Shenzhen (Shenzen West Port), ritiene che la sua maggiore competitività derivi dalla posizione geografica del porto naturale ad acque profonde e dagli ultimi sviluppi sulla connettività intermodale del carico marittimo-ferroviario, che può ancora attrarre più merci dall’entroterra in futuro.(G.B.)

 

A cura di Donau Sviluppo S.r.l. – (Fonti: Worldbank.org, Ecb.europa.eu, Federalreserve.gov, Unicredit research, Financial Times, Sole24Ore, Morgan Stanley Research, JPM Research, Banca Generali, CNBC.com, Goldman Sachs Research, Mazziero Research, Kayrospartners Research, Zeygos Research, Seeking alpha, ZeroHedge.com, Eurostat, Morningstar, Nasdaq.com, imf.org, Marketwatch.com, data.bls.gov, Fedsearch.org, ycharts.com, winthrop wealth, speculatorsanonymous.com, gurufocus.com, seatrade-maritime.com, https://yict.com.cn