Spigolature dalla stampa specializzata

Da Alphaliner luglio 23

Altri segnali di fumo dai consorzi

CMA CGM terzo vettore container del mondo mira a sorpassare Maersk?

CMA CGM è partner del Consorzio The Alliance assieme alla capofila COSCO ed  Evergreen, e vanta ferrei e consolidati rapporti con Cosco stessa ed il mondo cantieristico (dove ha ordini fissati per ben 122 nuove navi) e con il sistema bancario cinese.

MSC dovrebbe rimanere sempre il numero uno,  ma considerando le turbolenze e appunto i “segnali di fumo” che stanno arrivando dal mondo del container potrebbe ipotizzarsi (azzardando) che questo consorzio sarà l’unico a rimanere operativo dopo il 2025 rappresentando la prima forza unitaria dello shipping container mondiale.

 

Da Shipping Italy del 4 agosto 23

Altri segnali di fumo dai consorzi

La più grande nave portacontainer del mondo a Trieste in settembre.

MSC Nicola Mastro, attualmente la più grande portacontainer del mondo (24.116 TEU), è venuta a Trieste il 4 settembre per il battesimo ufficiale dopo aver “mostrato bandiera” in alcuni porti asiatici in transito e soprattutto nel Mediterraneo nel suo viaggio di trasferimento dal cantiere (cinese) di costruzione.

La decisione di effettuare la cerimonia ufficiale proprio a Trieste (politica delle cannoniere?) con una nave maestosa che però al momento non può ancora essere operata nei porti adriatici di regolare toccata a causa della larghezza e dell’altezza delle file sopra-coperta, che eccedono la capacità delle gru in dotazione o comunque di altre limitazioni tecniche di banchina, assume un significato simbolico e importante circa l’interesse che MSC dedica all’Adriatico, e in particolare a Trieste, per il suo futuro strategico post consortile.

 

Da diversa stampa specializzata nazionale

Trasformazione delle Autorità di Sistema Portale dei porti italiani in S.p.A.

Su questo tema riteniamo che specialmente di questi tempi l’estrema cautela è d’obbligo.

La formazione di una S.p.A. con soci privati (pur nella garanzia di un mantenimento di quota societaria adeguata da parte dello Stato e di poter esercitare la clausola del “golden share”) se da un lato permette l’accesso a iniezione di capitale fresco non pubblico, mirato al singolo porto, i cui investimenti non dovrebbero essere soggetti ai criteri egalitari e quindi a volte penalizzanti per i porti virtuosi che lo Stato deve rispettare nei suoi finanziamenti ai porti nazionali, dall’altra mette queste strutture strategiche come non mai alla mercé del mercato e dei suoi interessi che sono diventati sempre meno economici e sempre più meramente finanziari o addirittura geo-politici sovra-nazionali.

Ovvero entrerebbero in gioco molto probabilmente i numerosi fondi speculativi che poi riferiscono tutti come ben noto al fondo dei fondi che controlla la piramide di partecipazioni azionarie nelle grandi società mondiali e che nulla hanno a che vedere con l’imprenditore e l’intrapresa.

 

Da Shipping Italy del 20 settembre 23

Maersk e Cma Cgm uniscono le forze per la decarbonizzazione…Continuano i segnali di fumo?

I due big dell’armamento uniranno le forze sia sul piano tecnico che su quello di azione comune nei rapporti con gli organi regolatori delle normative in materia, invitando anche altri armatori a unirsi a loro in questa cooperazione.

Questa notizia però può essere criptica, cioè per pochi intenditori…Chissà come sarà il “dopo 31 dicembre 2024”

Ci possono essere anche movimenti geopolitici “sovrastanti” non indifferenti.

Nel Segno del Drago o di quello di Uncle Sam? …Vedremo chi aderirà alla cooperazione.